Ue: Tusk al Regno Unito, se non cambiate idea, dal marzo 2019 sarete un Paese terzo. Ma la porta resta aperta

(Strasburgo) Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, non si rassegna, e lascia aperta la porta dell’Unione europea a un possibile ripensamento del Regno Unito sul Brexit. È uno degli elementi che risalta dal dibattito svoltosi in mattinata nel corso della plenaria dell’Europarlamento, durante il quale Consiglio e Commissione (presente il presidente, Jean-Claude Juncker) hanno discusso con gli eurodeputati dei negoziati in corso per il divorzio da Londra. Tusk ha ribadito che se Londra non dovesse cambiare le proprie posizioni, dalla fine del marzo 2019 “sarà un Paese terzo” rispetto al resto dell’Ue. Sulla stessa linea si attesta Juncker, che però si dice scettico sul fatto che il governo di Theresa May innesti la retromarcia rispetto al Brexit. Duro con il Regno Unito il capogruppo dei Popolari, il tedesco Manfred Weber: “Decidete qualcosa, stabilite delle priorità per il futuro”, manda a dire alla May. “Finora sembra che il maggior risultato che il Regno Unito abbia mostrato ai propri cittadini sia il cambiamento del colore del passaporto”, con il ritorno alla copertina blu anziché rossa.

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