Papa in Cile: incontro autorità, “continuare a lavorare perché la democrazia sia luogo d’incontro per tutti”

“Avete davanti una sfida grande e appassionante: continuare a lavorare perché la democrazia, il sogno dei vostri padri, ben al di là degli aspetti formali, sia veramente un luogo d’incontro per tutti”. È la parte centrale del primo discorso del Papa in Cile, durante l’incontro con le autorità nel palazzo presidenziale di Santiago. “Che sia un luogo nel quale tutti, senza eccezioni, si sentano chiamati a costruire casa, famiglia e nazione”, l’auspicio di Francesco: “Un luogo, una casa, una famiglia, chiamata Cile: generoso, accogliente, che ama la sua storia, che lavora per il presente della sua convivenza e guarda con speranza al futuro”. Poi il Papa ha citato San Alberto Hurtado, nel cui omonimo santuario concluderà la giornata di oggi, per la visita privata e l’incontro con 90 sacerdoti cileni della Compagnia di Gesù: “Una nazione, più che per le sue frontiere, più che la sua terra, le sue catene montuose, i suoi mari, più che la sua lingua o le sue tradizioni, è una missione da compiere. È futuro. E quel futuro si gioca, in gran parte, nella capacità di ascolto che hanno il suo popolo e le sue autorità”. “Tale capacità di ascolto acquista un grande valore in questa nazione – ha ammonito Francesco – dove la pluralità etnica, culturale e storica esige di essere custodita da ogni tentativo di parzialità o supremazia e che mette in gioco la capacità di lasciar cadere dogmatismi esclusivisti in una sana apertura al bene comune, che se non presenta un carattere comunitario non sarà mai un bene”.

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