Germania: Bertrams (costituzionalista) favorevole all’uso delle chiese come “santuario” di rifugio per i richiedenti asilo

Intervento in difesa dell’uso delle chiese come “santuario” di rifugio per i richiedenti asilo che, secondo il trattato di Dublino, andrebbero re-indirizzati nel Paese di prima accoglienza nell’Ue: l’ex presidente della Corte costituzionale del Nord Reno Westfalia, Michael Bertrams, ritiene giustificato il “santuario sicuro” per i rifugiati nei casi di rischio di rigetto della domanda d’asilo anche se questi possono essere atti che forzano il dettato della legge. L’attività delle Chiese cattolica ed evangelica tedesche si basa sull’accordo di Duldung del 2015 con il governo federale che, secondo il costituzionalista, “ha dato prova di sé”, come ha scritto in un intervento per l’edizione di ieri del “Kölner Stadt-Anzeiger”. Secondo Bertrams, le Chiese sono autorizzate a concedere accoglienza e protezione in considerazione della libertà costituzionale di fede e coscienza e in relazione al loro diritto ecclesiastico sulla autodeterminazione: “le chiese non hanno il diritto di resistere allo Stato – sottolinea Bertrams – ma sono coscienti che l’autorità responsabile dell’immigrazione può imporre la deportazione”.
Quindi per il giurista sebbene l’istituto del santuario potesse violare la legge, si supponeva che “avrebbe portato a un nuovo dialogo tra lo Stato e i rifugiati presi in custodia dalla chiesa” e nel contesto di una nuova revisione legale, per l’accordo del 2015, i responsabili locali delle Chiese per l’immigrazione assicurano ogni informazione sui rifugiati nei santuari alle autorità. I vescovi cattolici hanno ripetutamente sottolineato che l’asilo in chiesa non è uno strumento comune di assistenza per i rifugiati ma una “ultima risorsa”.

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