Carceri: Università Cattolica di Milano, uno scambio tra Italia e Camerun

“Dobbiamo sforzarci di guardare al carcere oltre al filtro della paura e di una funzione puramente reclusiva”. Lo ha detto Gabrio Forti, preside della Facoltà di giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano e direttore dell’Alta Scuola Federico Stella sulla giustizia penale, intervenendo questo pomeriggio al convegno “Impegno per la giustizia e il rispetto della dignità della persona” organizzato nella sede milanese dell’Ateneo dal Coe (Centro orientamento educativo). Il convegno è stata l’occasione per presentare i risultati del progetto “Scateniamoci!” promosso dall’associazione in Camerun. “Fin dall’inizio – ha spiegato Clara Carluzzo, responsabile Ufficio progetti Coe – avevamo pensato a un momento di restituzione e riflessione in Italia sui temi che hanno accompagnato la nostra azione in Camerun. Una riflessione su cosa significhi oggi la giustizia”. Di questo si è parlato all’interno di una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di diversi esperti. “In Italia c’è un detenuto ogni mille abitanti, in Camerun la percentuale è superiore (siamo a 1,4 ogni mille) – continua Forti – ma la sfida culturale che ci troviamo ad affrontare è per certi versi la medesima: dobbiamo abbandonare la mentalità punitiva, andare oltre la logica di chi vede il carcere dalla prospettiva della paura e del pericolo, iniziare a vederlo. Fondamentale è anche la narrativa del carcere: dobbiamo parlare meno di pena e più di giustizia”.

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