Parlamento Ue: plenaria a Strasburgo. In emiciclo dibattito sul futuro dell’Europa. Tajani: difendere i diritti umani in Turchia

(Strasburgo) Una plenaria impegnativa, con ospiti illustri e numerosi temi di rilievo all’ordine del giorno. Gli eurodeputati discutono in questi giorni (da oggi al 18 gennaio) a Strasburgo del futuro dell’Europa con il primo ministro irlandese Leo Varadkar, il quale parteciperà a un dibattito mercoledì mattina. “Si tratta del primo di una serie di dibattiti parlamentari che vedranno i leader dei Paesi Ue – ha chiarito oggi Jaume Duch, responsabile della comunicazione – confrontarsi con gli eurodeputati sul futuro” dell’integrazione comunitaria. Durante la plenaria interverranno altri due premier: Jüri Ratas, dell’Estonia, per un bilancio della presidenza semestrale della seconda metà del 2017 (martedì); e il bulgaro Boyko Borissov, che esporrà le priorità dell’attuale presidenza del Consiglio dei ministri Ue (mercoledì). Mercoledì pomeriggio gli eurodeputati terranno un dibattito sull’influenza della propaganda russa sui Paesi europei, “in particolare in relazione ai sospetti tentativi di manipolazione delle elezioni e alla diffusione di notizie false”. Sarà presente l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini. Fra i temi di politica estera anche la situazione in Iran e Colombia.
In apertura di sessione, oggi pomeriggio, è intervenuto il presidente Antonio Tajani, affermando che il Parlamento “deve continuare a sostenere coloro ai quali è stato assegnato il premio Sacharov, poiché alcuni continuano ad essere perseguitati”. Leyla Zana, insignita del Sakharov nel 1995, “è stata destituita dal suo incarico alla Grande assemblea nazionale turca”, ha affermato Tajani. Tajani ha espresso la sua solidarietà a nome dell’aula: “Non è accettabile in democrazia che un rappresentante eletto dal popolo venga illegittimamente destituito”. Il presidente ha poi espresso preoccupazione per le ripetute violazioni dei diritti umani in Turchia, “che riguardano non solo l’opposizione politica ma anche i rappresentanti della società civile tra cui giornalisti e accademici”, e ha affermato che il Parlamento europeo continuerà a sostenerli “nella loro lotta per la libertà e la giustizia”.

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