Papa in Cile: abusi, le manifestazioni di protesta a Santiago dei laici di Osorno

Sono iniziate in questi giorni a Santiago del Cile, in coincidenza con la visita di Papa Francesco (15-18 gennaio), le proteste dell’organizzazione laici e laiche di Osorno, a 930 km a sud della capitale, che da tempo chiedono la rimozione del loro vescovo Juan Barros, perché temono abbia coperto gli abusi nell’ambito del “caso Karadima”. Una trentina di persone sono arrivate da due giorni a Santiago e stanno partecipando oggi ad un seminario internazionale sugli abusi sessuali in contesto ecclesiale organizzato dalla Fondazione per la Fiducia (Fundaciòn para la Confianza). Stasera alle 20 (ora locale) manifesteranno con slogan e cartelli al passaggio della papamobile a piazza Brasile. Dalle 22 alle 24 organizzeranno una fiaccolata all’esterno del Parco O’Higgins, dove domani alle 10.30 Papa Francesco celebrerà la messa pubblica. Domani alle 8 i manifestanti si riuniranno davanti al Palazzo de la Moneda, nello stesso momento in cui il Papa incontrerà le autorità istituzionali e il corpo diplomatico. Alle 16 manifesteranno davanti ai tribunali di giustizia. Il giorno dopo, 17 gennaio, saranno alle 18.30 alla Pontificia Universidad Católica de Chile, in coincidenza con la visita del Papa. “Dove andrà il Papa andremo noi – dice al Sir il portavoce dell’organizzazione Juan Carlos Claret – però non interverremo all’interno o durante un atto pubblico, perché come credenti ci interessa ascoltare il suo messaggio, soprattutto sociale, che in Cile è stato costantemente bloccato dai vescovi”. L’organizzazione di laici e laiche di Osorno lamenta che durante la visita del Papa “i preferiti della Chiesa”, ossia i poveri, gli esclusi, gli indigeni, “saranno semplici spettatori” e vorrebbe che “il Papa ci ascoltasse per rendersi conto della dimensione della crisi della Chiesa cilena”.

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