Papa in Cile: calo credibilità Chiesa e abusi. Padre Herrera (Commissione nazionale visita), “può essere una catastrofe o una grande opportunità”

“Lo possiamo vivere come una catastrofe oppure come una grande opportunità”. Risponde così padre Felipe Herrera, portavoce della Commissione nazionale della visita di Papa Francesco in Cile, alla domanda posta in un’intervista rilasciata al Sir sul calo di credibilità che sta vivendo la Chiesa cattolica nel Paese sudamericano. Uno studio realizzato da “Latinobarometro” ha indicato che solo il 36% dei cileni ha ancora fiducia nella Chiesa cattolica, registrando un abbassamento di 43 punti percentuali rispetto al 2010. “Il Cile – argomenta padre Herrera – ha vissuto negli ultimi due anni una crisi generalizzata e progressiva di disaffezione verso tutte le istituzioni, e questo calo di credibilità non lo ha subito quindi solo la Chiesa”. Certamente – aggiunge subito il sacerdote – “anche la Chiesa cattolica ha vissuto la sua crisi in seguito agli scandali sessuali che l’hanno coinvolta e dei vescovi che non hanno saputo rispondere appropriatamente. Quindi sì, c’è una disaffezione, c’è un calo di credibilità”. Ma se da una parte “il Cile è un Paese cresciuto in un forte laicismo, talvolta anche molto aggressivo” è anche vero che “vediamo che la gente è alla ricerca di un rinnovamento profondo”. “Non ci interessa il successo dei numeri”, conclude padre Herrera: “Ci interessa che la gente possa incontrare Dio. La domanda, allora, è come essere un ponte tra il Signore e la gente, soprattutto tra coloro che sono stati maggioramene feriti dalla Chiesa. Per noi è una sfida, è la grandissima opportunità che ci sta dando la visita di Papa Francesco”.

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