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Giornata migrante e rifugiato: mons. Pontier (vescovi francesi), “la fede spinge a vivere l’accoglienza”

“Solo il futuro ci dirà se è un evento congiunturale da gestire o una mutazione storica profonda che cambierà la vita del nostro Paese. In ogni caso la nostra fede nella fraternità umana ci spinge a vivere l’accoglienza”. Così a Parigi, mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale, parlando ai giornalisti in vista della giornata mondiale dei migranti del 14 gennaio, ieri ha introdotto alcune proposte della Chiesa francese per rispondere all’arrivo dei migranti. “La Francia non può accogliere tutta la miseria del mondo”, si dice spesso, ma, ha precisato Pontier, “non è quello che sta facendo e non è quello che le è chiesto”. Essendo nella lista dei Paesi più ricchi del mondo “non potrebbe forse accogliere di più e soprattutto meglio?”; i vescovi francesi sono in disaccordo con la linea di chi vuole “respingere tutti coloro che non rientrano nel diritto d’asilo”. Tanto più che “nella Bibbia lo straniero è spesso colui che permette di verificare la nostra conversione alla fraternità umana”. La Chiesa in Francia è testimone della “grande generosità dei suoi membri e di molti concittadini: tante belle esperienze di accoglienza e d’impegno”. “Crediamo”, ha rilanciato mons. Pontier, “che se lo Stato e le comunità civili organizzassero un vero dialogo con le associazioni impegnate in quest’ambito, un vero progresso si renderebbe possibile sul terreno. L’impegno e la generosità degli uni sposerebbero le competenze e i mezzi dello Stato”.

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