Papa Francesco: udienza, “possa la liturgia diventare per tutti noi una vera scuola di preghiera”

foto SIR/Marco Calvarese

“Possa la liturgia diventare per tutti noi una vera scuola di preghiera”. Si è conclusa con questo auspicio la catechesi dell’udienza generale di oggi, in cui il Papa ha evocato l’immagine del sacerdote che recita la colletta “con le braccia allargate”. “È l’atteggiamento dell’orante, assunto dai cristiani fin dai primi secoli – come testimoniano gli affreschi delle catacombe romane – per imitare il Cristo con le braccia aperte sul legno della croce”, ha ricordato Francesco: “E Cristo è l’orante ed è insieme la preghiera! Nel Crocifisso riconosciamo il Sacerdote che offre a Dio il culto a lui gradito, ossia l’obbedienza filiale”. “Nel Rito Romano le orazioni sono concise ma ricche di significato”, ha fatto notare il Papa: “Si possono fare tante belle meditazioni su queste orazioni”, ha commentato a braccio. “Tornare a meditarne i testi, anche fuori della Messa, può aiutarci ad apprendere come rivolgerci a Dio, cosa chiedere, quali parole usare”, l’invito ai 7mila presenti oggi in Aula Paolo VI.

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