Società: Taccolini (Università Cattolica), no ad “atrofia della memoria”. “Confrontarsi con la dimensione comunitaria e sociale”

Per “rispondere coi fatti agli interrogativi sempre più pressanti che incombono sul nostro tempo” dobbiamo insieme, “adulti e giovani”, tentare di dare risposte “convincenti e plausibili” assumendo “un segmento personale di responsabilità per tenere aperto un dialogo che non si deve spezzare”. Lo ha detto Mario Taccolini, prorettore, ordinario di storia economica e membro del Centro di Ateneo per la dottrina sociale della Chiesa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, intervenuto questo pomeriggio al Seminario nazionale di studi e formazione organizzato dal Movimento cristiano lavoratori (Mcl) a Senigallia. Per Taccolini è essenziale la riscoperta delle nostre radici per contrastare quella che ha definito “atrofia della memoria, che spesso non è solo indice di trascuratezza ma – quel che è più grave – nasconde una dimenticanza intenzionale. È importante quindi che specie i giovani ricerchino il significato di questa nuova responsabilità nella consapevolezza di un passato che ci consente di essere presenti oggi: presenti e attivi, operosi, lungimiranti in ragione di chi ci ha preceduto, di queste nostre radici che si rinnovano nel tempo”. Secondo il professore “la tecnologia sta creando opportunità un tempo inimmaginabili” ma le innovazioni stanno determinando una drammatica riduzione dei posti di lavoro”. Bisogna “confrontarsi con la dimensione comunitaria e sociale, rappresentata in pieno dal mondo dell’associazionismo, il cui ruolo è tanto più indispensabile oggi, in una società liquida come la nostra”.

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