Papa in Colombia: mons. Urbina Ortega, “le sue parole ci aiutino ad essere lievito di riconciliazione”

“È bello vedere scendere dalla montagna i piedi del messaggero della pace”. È iniziato così il saluto di monsignor Oscar Urbina Ortega, arcivescovo di Villavicencio e presidente della Conferenza episcopale colombiana, al Papa, al termine della Messa celebrata al Terreno di Catama. “Ci ha aiutato ad aprire le porte dei nostri cuori per comunicare con i nostri fratelli – ha proseguito il vescovo – in questo immenso mare verde, ed essere custodi della cura della creazione”. “La sua visita, la sua presenza, le sue parole – l’omaggio di Ortega – ci aiutino ad essere lievito di riconciliazione, in questa terra dove per molti anni abbiamo vissuto conflitti armati e dove abbiamo la responsabilità speciale di essere custodi del tesoro dell’Amazzonia”. “Grazie per essere pedagogo dell’incontro, in una società che per le discordie e le inimicizie vive nel freddo e nella sfiducia”, ha proseguito il presule citando i due nuovi beati colombiani: “Due discepoli missionari che, come Gesù, hanno perseverato fino alla fine donandosi ai fratelli”. Ortega ha infine definito la visita di Papa Francesco “una benedizione, per i giovani che attendono un futuro di pace; per i nonni, per gli indigeni, abitanti ancestrali di queste terre; per i coloni, per i contadini e per gli agricoltori colombiani”.

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