Papa in Colombia: mons. Alvarez (Cec), “vicino e paterno, ha invitato i vescovi a consegnare la pace di Cristo”

“Le sue parole ci hanno illuminato, ci hanno dato entusiasmo, animo, abbiamo sentito la sua vicinanza”. È molto contento mons. Elkin Fernando Álvarez Botero, segretario generale della Conferenza episcopale colombiana (Cec), che il Sir ha intervistato poco dopo il discorso rivolto ai vescovi colombiani da Papa Francesco ieri, nell’arcivescovado di Bogotá. “Ci ha invitato a portare e testimoniare Cristo in modo coraggioso, stando bene attenti a conservare la nostra identità di Chiesa, non compromessa rispetto ad altri poteri, ma libera e coraggiosa”, ricorda il presule. In particolare, prosegue mons. Álvarez, “ci ha invitato a consegnare la pace di Cristo, la pace del Vangelo”, ancorando di conseguenza l’annuncio della pace non a logiche politiche, ma al cuore del messaggio cristiano.
Per il segretario generale, le parole del Papa hanno avuto il significato di una “conferma” di quanto finora portato avanti dall’Episcopato. Ma, al tempo stesso, non sono mancati accenti nuovi, in grado di fare nuova linfa e nuovo slancio alla Chiesa colombiana: “Sono stato molto colpito dal fatto che il Papa ci ha chiesto di ridare identità al nostro popolo, e ci ha detto di non avere paura di toccare la carne ferita della nostra storia e della nostra gente”. Mons. Álvarez, infine, fa notare lo stile del Papa, durante l’incontro con i vescovi: “È stato molto vicino a noi, molto paterno, come un padre che ama i suoi figli”.

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