Papa in Colombia: Messa a Villavicencio, “la riconciliazione non è una parola astratta”

“La riconciliazione non è una parola astratta; se fosse così, porterebbe solo sterilità, anzi, distanza. Riconciliarsi è aprire una porta a tutte e ciascuna delle persone che hanno vissuto la drammatica realtà del conflitto”. È il passo centrale dell’omelia della Messa celebrata oggi dal Papa a Villavicencio, quasi un preludio a quanto succederà nel pomeriggio, nel grande incontro di preghiera per la riconciliazione nazionale in programma nel Parque Las Malocas. “Quando le vittime vincono la comprensibile tentazione della vendetta, diventano i protagonisti più credibili dei processi di costruzione della pace”, ha assicurato Francesco: “Bisogna che alcuni abbiano il coraggio di fare il primo passo in questa direzione, senza aspettare che lo facciano gli altri. Basta una persona buona perché ci sia speranza! E ognuno di noi può essere questa persona!”. “Ciò non significa disconoscere o dissimulare le differenze e i conflitti”, ha precisato il Papa: “Non è legittimare le ingiustizie personali o strutturali. Il ricorso alla riconciliazione non può servire per adattarsi a situazioni di ingiustizia. Piuttosto, come ha insegnato san Giovanni Paolo II, è un incontro tra fratelli disposti a superare la tentazione dell’egoismo e a rinunciare ai tentativi di pseudo-giustizia; è frutto di sentimenti forti, nobili e generosi, che conducono a instaurare una convivenza fondata sul rispetto di ogni individuo e dei valori propri di ogni società civile”. “La riconciliazione si concretizza e si consolida con il contributo di tutti, permette di costruire il futuro e fa crescere la speranza”, ha ribadito Francesco: “Ogni sforzo di pace senza un impegno sincero di riconciliazione sarà sempre un fallimento”. Il Papa ha citato le “esperienze di esilio e di desolazione” sperimentate dal popolo colombiano in oltre 50 anni di guerra: storie di scontri, di offese, anche di morte. “Quante donne, in silenzio, sono andate avanti da sole, e quanti uomini per bene hanno cercato di mettere da parte astio e rancore volendo coniugare giustizia e bontà!”, ha esclamato. Come fare, allora, per intraprendere “vie di riconciliazione”? “Come Maria dire ‘sì’ alla storia completa, non a una parte; come Giuseppe, mettere da parte passioni e orgoglio; come Gesù Cristo, farci carico, assumere, abbracciare questa storia, perché qui ci siete voi, tutti i colombiani, qui c’è quello che siamo… e quello che Dio può fare con noi se diciamo ‘sì’ alla verità, alla bontà, alla riconciliazione. E questo è possibile solo se riempiamo della luce del Vangelo le nostre storie di peccato, violenza e scontro”.

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