Diocesi: Firenze, lunedì 11 settembre si ricorderà il vescovo ausiliare Antonio Ravagli, nel 35° della morte

L’arcidiocesi di Firenze, assieme all’associazione Firenze Promuove, alla Misericordia di Firenze, Unitalsi Toscana, lunedì 11 settembre alle ore 16 presso la Sala del Corpo generale della Misericordia di Firenze, nel 35° della morte e nel 110° anniversario della nascita, ricorderà il vescovo ausiliare di Firenze, mons. Antonio Ravagli. All’evento, il primo in assoluto per ricordare il presule, da quando è morto, interverranno, tra gli altri, il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e Presidente della Conferenza episcopale della Toscana, e il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, il vescovo di Faenza-Modigliana, mons. Mario Toso, (Ravagli fu vescovo di Modigliana prima di venire a Firenze), il provveditore della Misericordia di Firenze, Andrea Ceccherini, il presidente Unitalsi Toscana, Roberto Torelli.
Nato a Portico nel 1907, Antonio Ravagli fu ordinato sacerdote nel 1929. Per 18 anni fu vicerettore e poi rettore del Seminario di Modigliana e per 8 arciprete di Castrocaro Terme, dove nel 1955 fu consacrato vescovo della diocesi di Larino. Dopo aver svolto il suo ministero per quattro anni a Larino (Molise), Ravagli rientrò a Modigliana come coadiutore dell’anziano vescovo Massimiliano Massimiliani, cui succedette alla morte il 30 agosto 1960. Nei dieci anni di ministero nella diocesi di Modigliana (diocesi posta sotto la giurisdizione dell’arcivescovo metropolita di Firenze, all’epoca il card. Ermenegildo Florit, comprendeva 83 parrocchie nelle valli del Lamone, Tramazzo, Rabbi e tutta la valle del Montone, compresa Terra del Sole) affrontò i grandi problemi della trasformazione del secondo Novecento, fra cui lo spopolamento della montagna, il passaggio dal mondo agricolo a quello industriale, la secolarizzazione, la contestazione del 1968 e l’applicazione del Concilio Vaticano II in diocesi. Dal 1968 al 1970 fu anche ausiliare e vicario generale di Faenza, alla cui diocesi rinunciò. Alle proposte della Santa Sede di accettare la diocesi di Bertinoro e Forlì e poi di Faenza, Ravagli preferì andare a Firenze come ausiliare del card. Ermenegildo Florit, diventando poi anche vicario generale (1977-1981) del successivo cardinale arcivescovo Giovanni Benelli. È stato segretario della Conferenza episcopale toscana e assistente ecclesiastico regionale dell’Unitalsi. Ancora oggi mons. Ravagli viene ricordato per le sue capacità di comunicazione,per la semplicità d’animo e per la cordialità romagnola.

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