Terremoto a Ischia: mons. Lagnese (vescovo), “dare in fitto la casa a chi l’ha persa nuova opera di misericordia”. No a “speculazioni”

“‘Ero in cerca di una casa e non me l’avete negata’: potrebbe essere questa per l’Isola di Ischia, visitata la sera del 21 agosto scorso dal terremoto, una nuova opera di misericordia. Ci sono tante famiglie che hanno perso la casa e che sono momentaneamente accolte presso parenti e amici o in strutture alberghiere”. Lo sostiene oggi mons. Pietro Lagnese, vescovo di Ischia, che rivolge un appello “a tutti coloro che, ischitani e non, sono proprietari di una casa sull’Isola di Ischia: se avete la possibilità, datela in fitto senza però speculare sul canone di locazione”. Al presule è giunta notizia che alcuni hanno esposto sulle loro abitazioni il cartello “non si fitta a residenti”: “Se ciò dovesse corrispondere al vero, di certo non farebbe onore al popolo ischitano e al nostro essere cristiani”, avverte il vescovo. “Potremmo essere noi queste persone che si trovano nella posizione di aver perso la casa. A ciascuno di noi il Signore dice: ‘Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro'”, ricorda mons. Lagnese, che invita pertanto “a essere generosi e a esprimere in questa occasione in maniera concreta” la “solidarietà verso chi ha perso la propria casa e i tanti ricordi di una vita e che ora si trova senza un tetto sotto cui abitare”.

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