Papa in Colombia: incontro autorità, cita Marquez. Serve “nuova e travolgente utopia della vita”, “non siete soli”

“Tuttavia, davanti all’oppressione, il saccheggio e l’abbandono, la nostra risposta è la vita. Né diluvi né pestilenze, né fame né cataclismi, e nemmeno le guerre infinite lungo secoli e secoli hanno potuto ridurre il tenace vantaggio della vita sulla morte. Un vantaggio che aumenta e accelera”. Ai colombiani, al termine del suo discorso alle autorità pronunciato questa mattina (ora locale) a Bogotá, il Papa ha consegnato le parole del loro “grande compatriota”, Gabriel Garcia Marquez, come pegno per il futuro. Riprendendo le parole usate dal Premio Nobel nel 1982, ricevendo il prestigioso riconoscimento, Francesco ha rilanciato il sogno di  “una nuova e travolgente utopia della vita, dove nessuno possa decidere per gli altri persino il modo di morire, dove davvero sia certo l’amore e sia possibile la felicità, e dove le stirpi condannate a cent’anni di solitudine abbiano infine e per sempre una seconda opportunità sulla terra”. “Molto è il tempo passato nell’odio e nella vendetta”, ha proseguito il Papa parafrasando il titolo del più celebre romanzo di Marquez: “La solitudine di stare sempre gli uni contro gli altri si conta ormai a decenni e sa di cent’anni; non vogliamo che qualsiasi tipo di violenza restringa o annulli ancora una sola vita. E ho voluto venire fino a qui per dirvi che non siete soli, che siamo tanti a volervi accompagnare in questo passo; questo viaggio vuole essere un incitamento per voi, un contributo che spiani un po’ il cammino verso la riconciliazione e la pace. Siete presenti nelle mie preghiere. Prego per voi, per il presente e per il futuro della Colombia”.

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