Libri: il discernimento vocazionale per una Chiesa in uscita in “Passaggio a Dalmanutà” di padre Marino (Padri Predicatori)

“La Rivelazione biblica attesta che il nostro esserci è vocazionale, cioè finalizzato, ad amare Dio che ci ha creati e i fratelli con i quali interagiamo e che siamo chiamati ad amare. L’esserci vocazionale però non si potrebbe immaginare senza il movimento, perché esso esprime la natura intrinseca della vocazione che ci richiama al bisogno della comunione. Il Dio trino e uno ci invia in uscita, per usare un concetto caro a papa Francesco”. Lo afferma Fernando Parrotto Rizzello a proposito del volume di padre Francesco Maria Marino “Passaggio a Dalmanutà” (Tau editrice). La sensibilità a questa tematica deriva all’autore “tanto dal suo ministero sacerdotale presso la basilica pontificia di San Nicola in Bari e dall’insegnamento presso la Facoltà teologica pugliese, quanto dal ruolo di formatore e promotore delle vocazioni all’interno della Provincia religiosa San Tommaso d’Aquino dei Padri Predicatori”. Padre Marino “si è ispirato al Dalmanutà (Mc 8, 10) come metafora dell’anima che riposa nell’incontro con Cristo dopo aver compiuto il passaggio all’altra ‘riva’, cioè la scelta fondamentale di accettarsi come essere vocazionale”. Al tema del discernimento si intreccia quello della preghiera. “Grazie alla preghiera – sostiene padre Marino – possiamo ricevere la luce necessaria ad affrontare le tempeste che si abbattono sulla nostra vita e a curare le malattie che ci affliggono anzitutto nell’anima, poi nel corpo. L’esserci vocazionale non cede alla cultura terapeutica che non vuole e non sopporta il dolore e fa della morte un tabù”.

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