Irlanda: referendum aborto. Mons. Martin (vescovi irlandesi), “il nostro messaggio è la tutela della dignità di ogni persona umana”

“Il nostro messaggio è la tutela della dignità di ogni persona umana”.  È quanto torna a ripetere mons. Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e presidente della Conferenza episcopale irlandese, all’indomani dell’annuncio dato martedì scorso in Parlamento dal primo ministro Leo riguardo il referendum che chiederà il prossimo anno ai cittadini irlandesi se emendare una parte della Costituzione irlandese permettendo così una legge sull’aborto. Il referendum potrebbe svolgersi praticamente alla vigilia dell’Incontro mondiale delle famiglie in programma a Dublino dal 21 al 26 agosto 2018. “La data precisa del referendum è incerta”, dice l’arcivescovo Martin, parlando ai giornalisti a Minsk, a margine della Assemblea plenaria dei vescovi europei . “Ci sono solo voci di corridoio che dicono che potrebbe avvenire tra i mesi di maggio e giugno del prossimo anno, due mesi prima dell’incontro mondiale delle famiglie. Il dibattito su questo referendum continua ormai da anni e la posizione della chiesa in Irlanda è sempre stata molto chiara. Si tratta di un emendamento particolare alla nostra Costituzione che dichiara l’uguale diritto alla vita sia della madre che del bambino non nato. È su questo dettaglio costituzionale specifico che si sta dibattendo. Si vuole rimuovere questa riga della nostra Costituzione e rimuovendola, aprire la strada per una legge sull’aborto”. Per la Chiesa questa indicazione presente nella Costituzione è “qualcosa di bello e prezioso”, “una dichiarazione meravigliosa di tenerezza – dice Martin – che dà lo stesso diritto e lo stesso valore alla vita fragile del figlio non nato e della madre. Talvolta si dice che la Costituzione irlandese dà valore soltanto alla vita del bambino ma in realtà tiene in perfetto equilibrio e delicatamente insieme le due vite della madre e del figlio, come entrambe degne di vivere”.
Il dibattito è stato molto acceso soprattutto riguardo alla possibilità di aborto in caso di sofferenza fetale, di incesto e stupro. “Il nostro messaggio è la tutela della dignità di ogni persona umana”, ripete mons. Martin, aggiungendo: “credo che il Papa sia ben consapevole che l’Irlanda come molti altri Paesi nel mondo occidentale è stato soggetto a una ondata di laicismo che ha provocato un grosso cambiamento”. Il Papa arriverà pertanto in un contesto di “grande sfida”. Una cosa è certa, prevede l’arcivescovo, “l’incontro delle famiglie avverrà dopo il referendum” e “il dibattito sulla sacralità della vita umana sarà dunque molto fresco nei mesi successivi”. “Papa Francesco è stato molto chiaro in Amoris laetitia rispetto all’importanza del rispetto della vita umana come diritto fondamentale e ci sta molto a cuore come Chiesa in Irlanda che questo principio sia sancito nella Costituzione e che alla base delle nostre leggi ci sia l’uguale dignità della madre e del figlio”.

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