Catalogna: Poli (Iai), referendum per la secessione “prova nazionale ma anche europea”

“Localismi e regionalismi sono da sempre tratti caratterizzanti dell’Unione europea, in un unicum di eterogeneità, pluralità di lingue, religioni, etnie e culture. Le spinte indipendentiste, come quella registrata in Catalogna, non sono quindi un fenomeno nuovo; anzi è da tempo che il governo centrale di Madrid tenta di contenerle”. Lo afferma Eleonora Poli, ricercatrice dell’Istituto affari internazionali di Roma (Iai), a proposito del referendum proclamato per domani in Catalogna, che ha incontrato lo stop della Corte costituzionale di Madrid e del governo di Mariano Rajoy. A Barcellona e in altre città e villaggi della regione sono in corso manifestazioni, mentre la tensione è salita alle stelle. Poli parla di “una storia di rigidità e d’incomprensioni”, giunta fino al braccio di ferro attuale, e procede passo passo tra i diversi momenti dello scontro. Osserva: “La crisi politica che la Spagna sta vivendo va però ricondotta in un quadro più ampio, che in parte prescinde i confini nazionali spagnoli e si colloca in un generale processo degenerativo europeo”. “Dopo le elezioni politiche in Germania, che confermano l’allarmante trend del ritorno della destra estrema nei Parlamenti nazionali europei, l’indipendenza catalana potrebbe provocare un effetto domino. Questo, in un momento in cui l’Unione deve già affrontare i difficili negoziati della Brexit, cercando allo stesso tempo di uscire da una stagnazione politica ed economica che dura ormai da anni e di rilanciare un ideale europeo per un progetto comune”. Altri commenti su http://www.iai.it.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa

Informativa sulla Privacy