Papa Francesco: a Pcpne, no al “baratro dell’indifferenza” e all'”ingordigia di pochi”. “Buon lavoro” per la “prima Giornata mondiale dei poveri”

(Foto L'Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

“Questo essere Popolo evangelizzatore fa prendere consapevolezza di una chiamata che trascende ogni singola disponibilità personale, per essere inserita in una ‘complessa trama di relazioni interpersonali’, che permette di sperimentare la profonda unità e umanità della comunità dei credenti”. Lo ha sottolineato, stamattina, Papa Francesco, parlando del secondo aspetto del fatto che l’evangelizzazione, per sua natura, appartiene al Popolo, durante l’udienza ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione (Pcpne). Per il Pontefice, “questo vale in modo particolare in un periodo come il nostro in cui si affaccia con forza una cultura nuova, frutto della tecnologia, che, mentre affascina per le conquiste che offre, rende ugualmente evidenti la mancanza di vero rapporto interpersonale e interesse per l’altro”. “Poche realtà come la Chiesa – ha aggiunto il Santo Padre – possono vantare di avere una conoscenza del popolo in grado di valorizzare quel patrimonio culturale, morale e religioso che costituisce l’identità di intere generazioni”. È “importante”, pertanto, che “sappiamo penetrare nel cuore della nostra gente, per scoprire quel senso di Dio e del suo amore che offre la fiducia e la speranza di guardare avanti con serenità, nonostante le gravi difficoltà e povertà che si è costretti a vivere per l’ingordigia di pochi. Se siamo ancora capaci di guardare in profondità, potremmo ritrovare il genuino desiderio di Dio che rende inquieto il cuore di tante persone cadute, loro malgrado, nel baratro dell’indifferenza, che non consente più di gustare la vita e di costruire serenamente il proprio futuro. La gioia dell’evangelizzazione li può raggiungere e restituire loro la forza per la conversione”.
Ricordando che “la nuova tappa dell’evangelizzazione che siamo chiamati a percorrere è certamente opera di tutta la Chiesa, ‘popolo in cammino verso Dio’”, Francesco ha evidenziato: “Riscoprire questo orizzonte di senso e di concreta prassi pastorale potrà favorire l’impulso per l’evangelizzazione stessa, senza dimenticare il valore sociale che le appartiene per una genuina promozione umana integrale”. Infine, il Papa ha augurato “buon lavoro, in particolare per la preparazione della prima Giornata mondiale dei poveri, che sarà il prossimo 19 novembre”: “Vi assicuro la mia vicinanza e il mio sostegno. Il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga”, ha concluso.

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