“La famiglia rappresenta il nucleo all’interno del quale si formano i cittadini di domani. Sulla famiglia si devono concentrare i nostri sforzi”; per questo servono “investimenti mirati e strategia condivisa tra tutte le istituzioni”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi, nel saluto con cui ha aperto la terza Conferenza nazionale sulla famiglia “Più forte la famiglia, più forte il Paese”, promossa oggi e domani in Campidoglio dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri con il supporto dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia a sette anni dalla precedente, nel 2010 a Milano. La Conferenza – appuntamento previsto dalla legge 296/2006 – che vede la partecipazione delle istituzioni di tutti i livelli di governo, delle parti sociali e delle organizzazioni rappresentative della società civile, affronterà per due giorni il tema delle famiglie come risorse sociali ed educative, crisi demografica e rapporto fra quadro nazionale e tendenze internazionali, evoluzione della famiglia fra diritto e società, conciliazione famiglia/lavoro e nuove politiche di welfare, proposte e prospettive per un fisco a sostegno delle famiglie. Il focus è la discussione e il confronto delle linee generali per l’elaborazione di un Piano nazionale per la famiglia, sulla base dei lavori sinora portati avanti dall’Osservatorio nazionale (36 membri) ricostituito nel settembre dello scorso anno come supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione di politiche nazionali in materia. Per accrescere il quadro conoscitivo sul tema, ha spiegato il moderatore, il giornalista Rai Alberto Matano, il Dipartimento per le politiche della famiglia, in collaborazione con Anci e col supporto dell’Istituto degli Innocenti, ha dato avvio ad un monitoraggio delle politiche, iniziative e migliori pratiche portate avanti da parte delle Regioni e dei Comuni in materia di sostegno ai nuclei familiari. “La richiesta che ci arriva da chi non è in condizioni economiche per crearsi una famiglia – ha concluso Raggi – è un grido disperato cui dobbiamo dare risposta”.