Famiglia: gruppi di lavoro, migliorare sistema giustizia. Sì a legge quadro su non autosufficienza

Migliorare il sistema-giustizia in ambito familiare e individuare strumenti di soluzione conciliativa delle problematiche inerenti alle relazioni familiari e interpersonali, specialmente a garanzia dei più deboli, istituendo “apposite strutture a composizione professionale mista”. È una delle proposte emerse dal terzo gruppo di lavoro sul tema “L’evoluzione della famiglia fra diritto e società”, in corso a Roma nell’ambito della terza Conferenza nazionale sulla famiglia e coordinato da Gianni Ballarani, docente di istituzioni di diritto privato all’Università Laterananse. Tra gli altri temi in discussione il riconoscimento automatico della filiazione “naturale” in capo alla sola madre e il diritto del minore a crescere nella propria famiglia. Il quarto dei cinque gruppi di lavoro in corso si occupa invece di conciliazione famiglia–lavoro e di nuove politiche territoriali di welfare, coordinato da Riccardo Prandini, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi (Università di Bologna). Per quanto riguarda il sistema congedi, la proposta è estendere il congedo di paternità retribuito rendendolo in parte obbligatorio e prevedere ex lege permessi “auspicabilmente retribuiti” per seguire figli adolescenti. Con riferimento alle politiche per la non autosufficienza, è stata ribadita la necessità di una legge quadro nazionale e l’adozione di criteri uniformi. Sul “dopo di noi” (legge 11/2016) si chiede un impegno preciso nella “costruzione condivisa del progetto di vita”, una legge quadro sul “prendersi cura” oltre all’istituzione di un tavolo per la non autosufficienza. Affido familiare, tutori volontari, percorsi scolastici sono le proposte per rispondere all’accoglienza dei 18mila minori non accompagnati presenti sul territorio. Contro la violenza di genere occorre promuovere la collaborazione tra scuola e centri antiviolenza, formare gli operatori che entrano in contatto con le vittime; estendere i congedi per quelle che intraprendono percorsi di protezione.

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