474mila le nascite in Italia nel 2016. Parte da questo numero, “un record assolutamente negativo che ci porta sotto zero perché non è compensato neppure dai figli degli stranieri sul nostro territorio”, la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenuta alla terza Conferenza nazionale sulla famiglia “Più forte la famiglia, più forte il Paese”, che si è aperta questa mattina in Campidoglio per iniziativa del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri con il supporto dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia (fino a domani). Questo appuntamento, osserva Boldrini, “ci parlerà del presente e del futuro delle famiglie del nostro Paese, dico famiglie perché ormai in Italia non esiste un’unica tipologia di nucleo familiare. E anche legislazione ha iniziato a riconoscerlo”. Il desiderio di genitorialità “sembra esserci nei nostri giovani”, prosegue, “ma è di difficile realizzazione in una vita di precarietà, una forma cinica di esistenza che non consente ai nostri giovani di fare un programma di vita”. Boldrini si sofferma quindi sul basso livello di occupazione femminile in Italia: “solo il 49% delle donne lavora: occuparsi di occupazione femminile è non solo un atto di giustizia sociale ma anche una questione di dignità nazionale. Il mito da sfatare è che le donne non fanno figli perché lavorano: è vero il contrario. Non fanno figli perché non hanno lavoro”. Per la presidente della Camera, “senza un’inversione del calo demografico il nostro Paese rischia il declino. Occorrono maggiori investimenti sul lavoro che ci consentiranno di avere nuove famiglie”. Boldrini si sofferma infine sul tema della violenza domestica e sugli orfani di femminicidio: “Devono avere considerazione da parte dello Stato”, conclude auspicando che la legge sulla loro tutela, “attualmente in Senato, venga approvata al più presto”