“Occorre garantire a tutti i ragazzi, in famiglia e fuori famiglia, le stesse opportunità, senza discriminazioni”. Lo afferma Filomena Albano, garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, nel suo intervento alla terza Conferenza nazionale sulla famiglia “Più forte la famiglia, più forte il Paese” che si è aperta questa mattina in Campidoglio. Soffermandosi, tra l’altro, sui bambini che una famiglia non ce l’hanno, “lo Stato – dice – è la famiglia per questi bambini e ragazzi che vivono in strutture d’accoglienza e hanno diritto alle stesse opportunità dei loro coetanei che vivono in famiglia”. Per questo occorre “garantire loro standard adeguati ma anche assicurare un progetto individualizzato per il loro accompagnamento nell’uscita”. Al compimento del 18° anno d’età, questi ragazzi devono infatti lasciare la struttura ospitante. “Il loro 18° compleanno – il monito della garante per l’infanzia – non deve trasformarsi in un evento tragico”. Ma c’è anche un altro gruppo di ragazzi senza famiglia: gli oltre 18mila i minori non accompagnati oggi in Italia, “ragazzi senza genitori – avverte Albano – per i quali stiamo cercando di individuare tutori volontari, figure di riferimento che li possano accompagnare nel processo di integrazione e inclusione nel nostro Paese”. Il riferimento è ai bandi pubblicati dalle diverse Regioni e Province autonome per la selezione di tutori volontari per minori stranieri non accompagnati in base all’art. 11 della legge 47/2017 al fine di individuare privati cittadini disponibili ad esercitare la rappresentanza legale dei minori arrivati in Italia senza adulti di riferimento, avendo cura di tutelarne gli interessi e ascoltarne i bisogni, senza la presa in carico domiciliare ed economica. “Che nella nostra grande famiglia allargata – l’auspicio conclusivo della garante – ci sia un posto speciale anche per loro”.