Abusi: mons. Galantino, “la Chiesa si sta muovendo, e gli altri?”. Costituito gruppo di lavoro nazionale

Sugli abusi da parte del clero, “la Chiesa si sta muovendo, ma a me piacerebbe che sul tema della pedofilia anche altre realtà si interrogassero”. Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di chiusura del Consiglio permanente ha affermato: “Non è che il 90% dei pedofili sono preti o religiosi: ci sono insegnanti, medici, allenatori, c’è di tutto. La scuola cosa sta facendo? Il mondo dello sport cosa sta facendo? Il mondo del turismo cosa sta facendo? Tanti turismi sessuali sono pedofilia, non altro, e sono viaggi organizzati, non alla chetichella”. Alla Chiesa, per Galantino, spetta il dovere “di non arroccarsi e di chiedere perdono per i suoi ritardi”, denunciati recentemente anche dal Papa. “Le parole del Papa – ha affermato a questo proposito il segretario generale della Cei – non possono che incoraggiarci ad andare avanti, a non mollare su questo tema che è molto importante”. “Fino a qualche tempo fa – ha fatto notare Galantino sul tema dei ritardi – certi tipi di reazione, di presunte soluzioni che si adottavano spostando un esponente del clero da una parte all’altra, facevano parte di una coscientizzazione non troppo forte, che però non è un fatto di Chiesa, ma un fatto di cultura che purtroppo ancora non è stato sconfitto”. Come esempio di impegno ecclesiale di contrasto agli abusi, Galantino ha citato la costituzione, presso la Segreteria generale, di un gruppo di lavoro, dal profilo multidisciplinare, attento ad approfondire tanto gli ambiti educativi e organizzativi, quanto quelli di carattere più giuridico e comunicativo. Coordinatore del gruppo è monsignor Lorenzo Ghizzoni, referente della Cei per la Pontificia Commissione per la tutela dei minori. “Dalle linee guida del 2012 le diocesi hanno lavorato in gruppi locali sperimentali, ora questa realtà diventa nazionale”, ha spiegato Galantino: “L’obiettivo è affrontare con serietà un tema che per la sua drammaticità non fa sconti per nessuno”. La buona pratica che ha finora “funzionato meglio” sul territorio, “fin dall’inizio” degli scandali, è quella attuata in diocesi di Bergamo, diventata “un punto di riferimento per le realtà vicine” e ora presa a modello per la costituzione nazionale, il cui cammino “è ancora all’inizio”. Monsignor Ghizzoni, ha annunciato Galantino, sarà affiancato da altri due vescovi “che hanno competenza in questo ambito”; tra i componenti, il direttore dell’Osservatorio giuridico della Cei, Venerando Marano, monsignor Giuseppe Baturi, canonista e direttore dell’Ufficio giuridico, don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali e da “alcuni consulenti che stiamo identificando tra coloro che in questo periodo hanno fatto esperienza”. Faranno parte del gruppo di lavoro anche i rappresentanti delle vittime. Dal 3 al 6 ottobre il nuovo gruppo parteciperà al Convegno internazionale a porte chiuse in programma alla Pontificia Università Gregoriana.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy