Padre Semeria: card. Ravasi, “ha ricordato che la povertà era un problema sociale”

“Padre Giovanni Semeria ha cercato di ricordare che la povertà era un problema sociale, un residuato delle guerre. Ai nostri giorni abbiamo guerre vicine che hanno creato ondate di persone che attraversano il Mar Mediterraneo e arrivano da noi. Qui l’accoglienza non è solo trasferirle e collocarle da un luogo all’altro, in modo da conservarle quasi in uno spazio protetto, ma è costruire, come aveva fatto lui con la sua opera, un orizzonte di accoglienza e di trasformazione culturale”. Lo ha detto il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, a margine della celebrazione che ha presieduto ieri, martedì 26 settembre, nella basilica di San Lorenzo in Damaso, a Roma, in occasione dei 150 anni dalla nascita del sacerdote ligure. “È significativo il fatto che questo momento rituale lo si sia celebrato in una chiesa romana che è profondamente legata alla figura di padre Semeria, cioè San Lorenzo in Damaso, dove egli tenne nel 1897 uno straordinario quaresimale – ha spiegato il porporato -. Questa celebrazione significa soprattutto l’inizio di un rilancio di questa figura all’interno non solo della Chiesa contemporanea, ma nella società e nella cultura di oggi perché ha ancora molto da dire”. Il cardinale ha delineato anche i tratti fondamentali della figura del sacerdote barnabita, dicendo che “è fuor di dubbio che fosse una persona geniale, in grado di stabilire ponti di collegamento con ambienti che erano lontani, pensiamo alla cultura laica. Dall’altra parte, vi sono le sue indimenticabili mani, cioè la sua opera nei confronti delle realtà cadenti, misere. Oggi Papa Francesco ha creato un’attenzione particolare per i poveri. Padre Semeria già un secolo fa cominciava a interessarsi a questo mondo con passione nella dimensione della carità e dell’amore cristiano”.

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