(Bruxelles) Agli Stati membri arriva oggi da Bruxelles l’”esortazione” ad “avanzare urgentemente nella riforma del sistema europeo comune di asilo” e a contribuire di più al Fondo fiduciario dell’Ue per l’Africa, che guarda in particolare ai Paesi di origine e di transito della migrazione. “L’esame intermedio dell’agenda europea sulla migrazione mostra come il modo in cui l’Ue ha gestito la migrazione negli ultimi due anni abbia contribuito a ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, a rafforzare la protezione delle nostre frontiere esterne, a prestare la debita assistenza ai rifugiati e a rafforzare i percorsi legali verso l’Europa”, spiega una nota diffusa dalla Commissione, nel giorno in cui vengono rilanciati gli impegni anche sul fronte ricollocamento, reinsediamento e rimpatrio, per raggiungere “soluzioni più stabili e strutturali” e restare pronti a “reagire a situazioni impreviste”. La nota dice anche che “i tassi di rimpatrio rimangono insoddisfacenti (circa il 36% nel 2014-2015)” e si punta a rimpatriare nel breve periodo “1,5 milioni di migranti dagli Stati membri”: quindi occorrerà che il dipartimento per i rimpatri della guardia di frontiera e costiera europea sia “notevolmente potenziato” e che gli Stati membri “razionalizzino le loro politiche di rimpatrio” in linea con una serie di regole ora riassunte nel “manuale sul rimpatrio”.