Consiglio permanente Cei: card. Bassetti, “sui giovani si gioca la parte più importante della missione della Chiesa”. No alla “retorica”, bisogna parlare “con verità”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Sui giovani si gioca la parte più importante della missione della Chiesa”. Ne è convinto il card. Gualtiero Bassetti, che, nella sua prima prolusione da presidente della Cei al Consiglio episcopale permanente, ha fatto presente che “accanto al lavoro, cioè al pane, i giovani hanno bisogno della Grazia di Dio. Di fronte all’effimera leggerezza con cui ci si riferisce alle giovani generazioni, si staglia la preoccupazione sapiente di una Chiesa che è un’autentica madre dei suoi figli”. Poi la citazione dell’”I care” di don Milani, parafrasato così: “I giovani ci stanno profondamente a cuore. Per questo siamo in cammino verso il prossimo Sinodo dei vescovi”. “Anche se oggi viviamo immersi in un mondo in cui la ‘cultura del frammento’ e un ‘forte relativismo pratico’ allontanano i giovani dalla fonte della vita che è Cristo – ha affermato il presidente della Cei – questo è senza dubbio un tempo propizio per fermare il vortice quotidiano della società consumistica e per dare una parola autentica di incoraggiamento e un senso a quella straordinaria sete d’infinito che caratterizza i giovani di ogni generazione”. I giovani sono “come le rondini”, diceva Giorgio La Pira: “Sentono il tempo, sentono la stagione: quando viene la primavera essi si muovono ordinatamente, sospinti da un invincibile istinto vitale – che indichi loro la rotta e i porti”. “I giovani non hanno bisogno di qualcuno che indichi loro cosa sognare perché sono capaci a farlo da soli”, ha garantito Bassetti: “Hanno molto più talento di noi vecchi e molta più capacità di pensare e immaginare un mondo nuovo”. Ecco perché “quando si parla ai giovani bisogna parlare con parole di verità. Senza ripetere ad oltranza una serie di frasi mielose e senza sostanza”. “Sui giovani – la denuncia – c’è una drammatica e stucchevole retorica, che purtroppo non viene sempre supportata dai fatti. Dovremmo impegnarci su questo. C’è molto lavoro da fare”.

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