Avvenire: la prima pagina di domani 26 settembre. La prolusione del card. Bassetti, l’anniversario del terremoto in Umbria, il voto in Germania

“Avvenire” dedica il suo titolo principale alla prolusione del cardinale presidente Gualtiero Bassetti al Consiglio permanente della Cei riunito a Roma. L’editoriale è a firma del direttore, Marco Tarquinio. La fotocronaca è per il ventesimo anniversario del sisma che colpì l’Umbria e danneggiò la basilica di Assisi, mentre altre zone della Regione oggi soffrono per il sisma dello scorso anno. A centro pagina, un ampio titolo riferisce del post-voto in Germania, con approfondimenti sulla frenata di Angela Merkel e la crescita dell’ultradestra. Scrive Giorgio Ferrari: “La Germania ha perduto più di un primato. E non soltanto per l’imbarazzante ingresso al Bundestag – per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale – di oltre novanta deputati appartenenti alla formazione dell’estrema destra xenofoba Alternative für Deutschland (Afd), né per il drastico risultato della Spd. Il primato perduto davvero significativo è piuttosto quello della peculiarità germanica, quella cioè che nei lunghi anni dell’inarrestabile crescita del Paese dapprima diviso e poi riunificato associava la forza rassicurante di una stabilità politica davvero invidiabile. Il verdetto delle urne ci consegna viceversa una Camera alta dove il partito di maggioranza relativa, la Cdu-Csu di Angela Merkel perde l’8,5% dei consensi, dove i liberali del Fdp si riaffacciano con un 10,7% alla ribalta della politica e dove i Verdi guadagnano l’8,9%, ma dove Afd ha raccolto quasi il 13% dei voti”. Tra i “temi di Avvenire”, un’analisi dell’economista Leonardo Becchetti: “Arrivano due buone notizie per l’Italia: le previsioni di crescita per quest’anno si attestano all’1,5% e il rapporto debito/Pil comincia lentamente a scendere. L’imperativo è trasformare questa debole ripresa in un volano che consenta di guarire le ferite del Paese: la disoccupazione troppo elevata, la precarizzazione e la sottoccupazione, i quasi 5 milioni di persone sotto la soglia di povertà e i più di due milioni di giovani che non lavorano né studiano”. Infine, l’inserto Popotus, il giornale dei bambini, che spiega la crisi coreana con parole semplici.

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