Amoris Laetitia: don Gentili (Cei), “Chiesa compagna di viaggio”. Indissolubilità matrimonio “è dono”

“Decifrare nel discernimento quotidiano la via da intraprendere”, le scelte da fare “nella luce dello Spirito” rispetto alla gestione di casa, lavoro, figli. È la prima indicazione di don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale familiare della Cei, all’incontro dei rappresentanti delle associazioni e dei movimenti che si occupano di famiglia in corso a Roma. Il Papa, spiega don Gentili, auspica “un nuovo catecumenato” che trasformi gli itinerari per fidanzati in una “riscoperta della fede battesimale in chiave sponsale”. Per questo occorrono “autentici testimoni” e “sono proprio le belle famiglie a sostenerci”. Poiché la decisione di sposarsi deve essere “frutto di discernimento vocazionale”, occorre “accompagnare le nuove generazioni in questo discernimento e questo è il lavoro più impegnativo che ci è consegnato”. Proseguendo nella sua riflessione, Gentili chiarisce che Amoris Laetitia “depura anche da ogni visione ambigua e restrittiva della sessualità e la riscopre come felice espressione del mutuo dono di sé fra i coniugi”. Urgente, di fronte alla sfida educativa, “l’unità tra la famiglia e la comunità cristiana” perché “sono proprio le famiglie a rendere la Chiesa casa di tutti”. Occorre a tale fine “formare coppie che siano autentici compagni di viaggio in un aiuto da famiglia a famiglia. Si tratta di sentirsi affidati a una ‘piccola chiesa domestica’” innescando “un tutoraggio che in futuro potrà salvare da crisi profonde” nella consapevolezza che “l’indissolubilità non è un giogo ma un dono”.

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