Amoris Laetitia: Autiero (teologo), discernimento “sta al centro fra accompagnare e integrare le fragilità”

Amoris Laetitia può considerarsi un punto di svolta per la teologia morale? La risposta di Antonio Autiero (docente emerito di teologia morale Università di Münster, Germania) è affermativa. Il teologo interviene all’incontro dei rappresentanti delle associazioni che si occupano di famiglia promosso oggi a Roma dall’Ufficio nazionale per la pastorale familiare della Cei, e osserva: “C’è stato un onesto sforzo di uscire dal letargo della recezione del Concilio Vaticano II per portarne avanti l’eredità”. “Il tema del discernimento – spiega -, ritenuto da qualcuno una provocazione degli ultimi anni del magistero di Papa Francesco, in realtà è la categoria di cui vive tutto il documento sinodale. Per il Pontefice ‘discernere’ è il verbo centrale fra accompagnare e integrare le fragilità”. Discernere è insomma “il passaggio mediano; per questo” il discernimento è quella capacità di esercitare la propria libertà nel prendere decisioni, nel valutare il rapporto tra i mezzi impiegati e il fine da raggiungere, ma questo presuppone che l’uomo sia protagonista e soggetto del proprio destino etico”. Il discernimento “ha prima di tutto a che fare con la domanda antropologicamente rilevante: chi voglio essere, chi posso essere?”. Allora “si capisce perché il discernere sta al centro fra accompagnare e integrare le fragilità, le quali non riguardano solo le circostanze di vita andate male ma anzitutto la mia fragilità di soggetto della mia storia. In questo senso – prosegue Autiero – il tema del discernimento mette in subbuglio tutta la nostra concezione dello stare al mondo; è capacità di indagare sui condizionamenti che agiscono su di me e mi aiutano a capire che quanto è stato fatto in termini di scelta ha avuto i suoi punti deboli. Il discernimento mi aiuta a rileggere anche la mia storia”. Il primo soggetto “del discernimento è l’uomo stesso, la coppia. Chi esercita il ministero o lo fa affinché l’altro cresca nel comprendere se stesso o fallisce il bersaglio”.

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