Diocesi: mons. Sanguineti (Pavia), “ritrovare la bellezza di essere comunità del Signore, vivo e operante”

“Siamo eredi di una storia e di una tradizione plasmate dal cristianesimo; eppure per tanti uomini e donne che vivono nella nostra terra, la fede cristiana è sentita come qualcosa di lontano e di estraneo agli interessi, alle passioni e ai problemi della vita”. Lo scrive il vescovo di Pavia, mons. Corrado Sanguineti, nell’editoriale de “Il Ticino”, il settimanale della diocesi, presentando la sua lettera pastorale dal titolo “Essere Chiesa oggi”. Nel documento il presule indica cinque “piste” espresse da “cinque verbi” da vivere nel “tessuto concreto delle nostre comunità”: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. “Questa è la speranza e il desiderio che mi muovono nel consegnare la lettera ‘Essere Chiesa oggi’: ritrovare la bellezza di essere comunità del Signore, vivo e operante; scoprire il volto di Chiesa che il Signore desidera per noi nel nostro presente; mettere a fuoco come vivere le vie indicate dal Convegno di Firenze”. Vie che, secondo il vescovo, possono contribuire a “riaccendere il cristianesimo qui e ora, come una novità umana, che colpisce e intercetta il desiderio di felicità, di verità e di bellezza”. A ispirare la lettera, racconta lo stesso mons. Sanguineti, è il servizio di Papa Francesco e, in particolare, l’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, in cui “il Papa indica un cammino di riforma e di vera conversione, che porti a scelte originali e coraggiose, dando nuovo spirito a gesti che appartengono alla vita della Chiesa”. “Diventa urgente metterci in ascolto, come Chiesa di Pavia, di ciò che Francesco chiede a tutte le comunità cristiane, per essere davvero una Chiesa che vive e testimonia la gioia del Vangelo, una Chiesa – conclude – che sente l’urgenza di “uscire” per incontrare gli uomini nei luoghi della loro vita, nelle loro periferie esistenziali”.

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