Tutela dei minori: card. O’ Malley, “una delle priorità della Chiesa”, grazie al Papa per “leadership” all’insegna della “trasparenza” e “responsabilità”

“La protezione dei minori è chiaramente una delle più alte priorità della Chiesa nel nostro tempo”. Lo ha detto il card. Sean Patrick O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, salutando il Papa all’inizio dell’udienza in Vaticano. “Durante questi ultimi quattro anni abbiamo cercato di adempiere al ruolo che ci avete affidato, promuovere la responsabilità locale a ogni livello per assicurare che la nostra Chiesa sia una casa sicura e protetta per tutti”, il bilancio di O’Malley, che ha definito la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili “una parte integrante della missione della Chiesa”, all’interno della quale “la cura della Chiesa per le vittime e i sopravvissuti di abuso e per le loro famiglie è una considerazione”. “Dall’attento ascolto e dalla condivisione di esperienze con loro, la nostra Commissione ha beneficiato grandemente di tutto ciò che i sopravvissuti ci hanno offerto”, ha assicurato il cardinale, ricordando che “altri punti fondamentali sono poi stati i programmi di educazione, in particolare per i leader ecclesiastici, e l’assistenza alle Chiese locali nello sviluppo e nell’implementazione delle loro Linee guida per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili”. “Questi sforzi rappresentano modi efficaci per prendere le prassi più efficaci sviluppate nei diversi luoghi e condividerle con i vescovi, i superiori religiosi, e con le loro Conferenze, in particolare quelle con minori risorse”, ha detto O’Malley citando il lavoro svolto dai gruppi di lavoro in quest’ultimo anno. Dopo la plenaria che inizia oggi, ha annunciato il presidente della Commissione, “offriremo anche delle raccomandazioni per continuare il lavoro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori e per rinnovare il gruppo dei nostri commissari con rappresentanti delle Chiese di diverse parti del mondo”. Un grazie, infine al Papa, per la sua “leadership” e per l’impegno per la “tolleranza zero” sugli abusi sessuali, all’insegno della “trasparenza” e della “responsabilità”, e per fare ogni cambiamento che sia necessario nella nostra Chiesa per renderci capaci di portare avanti con zelo la missione che ci è stata affidata”.

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