Infanzia: Unicef, 300 milioni di bambini vivono in zone dove l’aria è tossica, 75 milioni in aree di conflitto

Secondo il rapporto Unicef “Early Moments Matter for Every Child” lanciato oggi, solo 15 paesi nel mondo – tra cui l’Italia – hanno politiche nazionali che aiutano a garantire ai genitori il tempo e le risorse di cui hanno bisogno per supportare un sano sviluppo del cervello dei propri bambini. Mentre 32 paesi – in cui vive 1 bambino su 8 di tutti i bambini del mondo con meno di 5 anni – non hanno nessuna di queste politiche. Circa 75 milioni di bambini sotto i 5 anni – informa ancora il rapporto – vivono in aree colpite da conflitto, aumentando il rischio di stress tossico, che potrebbe inibire le connessioni delle cellule celebrali durante la prima infanzia. “A livello globale – si legge nella ricerca -, scarsa nutrizione, ambienti non salutari e malattie hanno contribuito all’arresto della crescita di 155 milioni di bambini sotto i 5 anni, privando i loro corpi e il loro cervello della possibilità di svilupparsi e raggiungere il pieno potenziale; un quarto dei bambini tra i 2 e i 4 anni in 64 paesi non partecipa ad attività fondamentali per lo sviluppo celebrale; circa 300 milioni vivono in zone dove l’aria è tossica”. Per questo il rapporto chiede a governi e privati di supportare politiche nazionali di base per promuovere lo sviluppo della prima infanzia. Tra queste: investimenti e ampliamento di servizi per lo sviluppo della prima infanzia – a casa, scuola, nelle comunità e strutture sanitarie – dando priorità ai bambini più vulnerabili; politiche nazionali per la famiglia che comprendono due anni di istruzione pre-primaria gratuiti, congedi parentali e per l’allattamento retribuiti”, concessione ai genitori che lavorano di tempo e risorse necessari “per supportare lo sviluppo celebrale dei bambini”.

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