Mostra del Cinema: il punto della Commissione nazionale valutazione film della Cei sui titoli del quarto giorno

Una scena di "Suburbicon" con Julianne Moore e Matt Damon

Siamo al quarto giorno della 74ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia. L’agenzia Sir con la Commissione nazionale valutazione film della Cei ha visto in anteprima, nelle proiezioni riservate alla stampa, i titoli del 2 settembre in concorso al Festival. Massimo Giraldi, Segretario della Commissione, è presente a Venezia74 come giurato per il premio cattolico internazionale “Signis”.
Iniziamo dal film di George Clooney, “Suburbicon”, sua sesta regia cinematografica, su sceneggiatura scritta insieme a Grant Heslov e ai fratelli Joel ed Ethan Coen. Il copione è ambientato negli Stati Uniti degli anni ’50, in una cittadina costruita subito dopo la guerra, appunto Suburbicon; una realtà che richiama l’ambientazione pulita e perfetto, ai limiti della finzione, vista in “The Truman Show”. La presenza però di una famiglia di colore innesca episodi di razzismo sempre più forti. Nessuno, nel contempo, si accorge che dentro una famiglia bianca, della classe media, crescono odio, avidità e ferocia. “I riferimenti sono i fratelli Coen – dichiara Massimo Giraldi dal Lido – che hanno scritto il copione evocando il loro cinema sul modello di ‘Fargo’. Qui Clooney dirige Matt Damon per la prima volta in un ruolo dark e drammatico. Accade però che il dramma viri nell’umorismo, che la follia sfoci nel divertimento, proprio in pieno stile Coen. Si partecipa all’evoluzione-involuzione dei personaggio, allargando il campo della riflessione anche allo stato di salute dell’America di oggi”.
Proprio su questo aspetto, George Clooney ha precisato in conferenza stampa: “Avevamo scritto una prima sceneggiatura che guardava tutto dalla parte del bambino (il figlio del personaggio interpretato da Matt Damon), pensando a un finale dove il ragazzo sarebbe finito in affido. Poi abbiamo ideato un finale diverso, di amicizia, tra il giovane e un ragazzo di colore, un’immagine portatrice di speranza. E io mi ritengo pieno di speranza, di ottimismo, per l’America, per il suo futuro”.
Nel complesso, conclude Giraldi, “il film è ben diretto e interpretato con incisività, oltre che da Damon, anche da Julianne Moore e Oscar Isaac. È un’opera complessa e problematica, da valorizzare nei dibattiti per una riflessione sulla società statunitense contemporanea”.
Altro titolo in concorso, presentato alla stampa già ieri sera 1° settembre, è “Foxtrot”, che segna il ritorno alla regia di Samuel Maoz, regista israeliano vincitore del Leone d’oro a Venezia nel 2009 con “Lebanon”. “La vicenda – commenta Giraldi – è incentrata su un momento della storia israeliana quando un soldato si presenta a casa di un cittadino per annunciare che il proprio figlio, militare, è morto in un incidente. Momenti iniziali di dramma, di smarrimento, ma subito dopo la notizia viene smentita. Il padre pertanto, sollevato, chiede di poter vedere il figlio, permesso che gli viene negato. Nel film troviamo così verità e contraddizioni, snodate tra realtà e finzione, elementi tesi a cercare il confine tra dolore vero e cattive notizie. Maoz in questa nuova opera conferma il suo talento, la sua crescita artistica; mette in atto un senso narrativo circolare, suggestivo e coinvolgente, tendendo tutti i protagonisti alla corda, senza mai rivelare da che parte si trovi la verità. ‘Foxtrot’ è da valutare come consigliabile, problematico e utile per dibattiti”.
Fa parte invece delle opere fuori concorso il film francese “La mélodie” di Rachid Hami, che è ambientato nella periferia di Parigi odierna, dove un musicista cinquantenne arriva in una classe multietnica per insegnare violino. Diffidenze e ostacoli, prima di vedere riaccendersi entusiasmo e fiducia nel domani. “Il film francese – indica il Segretario della Cnvf – dimostra che la musica può essere una chiave per aprire tutte le porte, come del resto ha sottolineato lo stesso regista in conferenza stampa. Hami infatti usa la musica per mettere in scena un racconto di riscatto. Le intenzioni sono pertanto positive ed encomiabili, tuttavia la realizzazione incorre in qualche debolezza narrativa, che finisce per togliere forza al racconto. ‘La mélodie’ è un film di taglio educational, consigliabile, problematico e per dibattiti”.
Ultimo, da segnalare sempre fuori concorso il film omaggio a Valentina Cortese, “DIVA!” di Francesco Patierno, che con otto grandi attici del cinema italiano di oggi – Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia d’Amico, Isabella Ferrari, Anna Foglietta, Carlotta Natoli e Greta Scarano -, chiamate far rivivere la vita e la carriera della nota attrice. “Patierno – puntualizza Massimo Giraldi – conferma di trovare nel documentario una forma espressiva importante e significativa”.

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