Albania: mons. Meta (Rrëshen), “il programma pastorale lo faremo discernendo insieme, vescovo e comunità”

“Non ho un programma pastorale già confezionato. Lo faremo discernendo insieme, vescovo e comunità”. È quanto ha affermato mons. Gjergj Meta, vescovo della diocesi albanese di Rrëshen, al termine della celebrazione eucaristica nella quale ha ricevuto per le mani di monsignor George Frendo, arcivescovo metropolita di Tiranë-Durrës, l’ordinazione episcopale. Rivolgendosi ai fedeli presenti a Rrëshen, mons. Meta ha rilevato che “siamo una Chiesa povera e abbiamo bisogno di tutto. Però non accetteremo soldi da chi ha sfruttato la prostituzione delle donne, da chi si è arricchito con la mafia, la criminalità, la droga”. “Ma la porta della Chiesa – ha chiarito – per queste persone è aperta per il pentimento e per la conversione al Signore”. “Siamo una piccola Chiesa”, ha aggiunto mons. Meta, osservando che “con il vescovo siamo 10 sacerdoti. Ma non ho l’ansia di cercare preti. Non accetterò preti regalati, perché non possiamo essere rifugio di persone che falliscono da altre parti”. Facendo riferimento ad una leggenda locale, il neo vescovo ha poi rilevato come “le persone che sono spesso fuori dai nostri schemi possono essere i nostri migliori consiglieri e per questo quelli che dobbiamo ascoltare di più”.

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