Disabilità: Milano, legge “Dopo di noi”. Gualzetti (Caritas), “fare rete sul territorio lombardo”. Sostenere le famiglie

“Bisogna approfittare al meglio delle opportunità messe a disposizione dalla legge 112/2016, facendo rete sul territorio lombardo tra famiglie, enti locali, cooperazione sociale e associazionismo. Serve un approccio più progettuale, dedicato alle persone. Ma è un impegno che deve prendere un vasto insieme di soggetti, a cominciare dalle parrocchie, che spesso rappresentano il maggior punto di riferimento per le persone disabili e le loro famiglie”. Lo ha detto questa mattina il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, intervenendo a Milano nel corso del convegno “La legge 112/2016 in Lombardia: risposte e percorsi possibili”, promosso da Caritas Ambrosiana, Confcooperative, Ledha Milano per fare il punto sulla legge “Dopo di noi”, che introduce il sostegno e l’assistenza alle persone con disabilità grave dopo la morte dei parenti che li accudiscono. L’incontro è stato l’occasione di confronto da parte di funzionari delle istituzioni, operatori sociali e familiari che si sono riuniti nella sede del Banco Bpm di Milano per promuovere una corretta applicazione della norma e rivolgere alle istituzioni l’invito a partecipare attivamente a questa nuova fase. Un’approvazione importante, quella della legge 112/2016, avvenuta nell’anno del primo decennale della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, siglata a New York nel dicembre del 2016.
“Le criticità di questa legge hanno una base importante che riguarda il progetto di vita delle persone disabili”, ha ribadito il presidente di Ledha Milano, Marco Rasconi. “Per fortuna c’è stato un miglioramento delle condizioni di vita delle persone disabili, ma bisogna insistere affinché sia garantita loro l’opportunità di vivere la vita nella maniera più serena possibile”.

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