Diocesi: don Delunghi (Perugia) ai giovani in partenza per esperienze di missione, “non sia solo una parentesi”

“Lo stupore lasci nel cuore di chi torna a casa un sano senso di inquietudine, perché non sia solo una parentesi nella loro vita”. Lo dice don Luca Delunghi, da poche settimane nuovo direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che saluta così i due gruppi di giovani in partenza per le missioni in Malawi e in Kosovo. Il sacerdote richiama le esperienze di chi è già stato in terra di missione. “Chi dei ragazzi già ha vissuto questa esperienza – commenta – ha lasciato il segno in tanti altri giovani e non solo nella terra di missione. È per questo che ogni anno possiamo riproporre iniziative del genere, perché c’è qualcuno che lo sa raccontare e non solo con le foto e i post nei social, ma con la testimonianza e la bellezza del sorriso. Quello stesso sorriso di stupore che nasce in coloro che sono partiti per aiutare e portare soccorso e si ritrovano immersi dalla gioia di un popolo che, pur non avendo molto, sa gioire per quello che ha. È un popolo che sa spiazzare la sovrabbondanza dei nostri ragazzi, che si domandano ogni volta come è possibile che in quello stato di vita si possa essere sempre sorridenti”. Infine, don Delunghi spiega l’importanza della testimonianza dei giovani che partono per tutti gli altri. “Spesso anche chi vive la periferia della nostra città è disposto a uscire dalla sua per raggiungere quella di qualcun altro”.

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