Artigianato: Tecné-Dire, lavori in casa, vi ricorre il 34%

(DIRE – SIR) – La disponibilità a rivolgersi a un artigiano è ancora in funzione del reddito. Una ricerca realizzata da Tecné in collaborazione con l’agenzia Dire rivela che il 17 per cento degli intervistati si affida sempre a un artigiano per avere un lavoro di qualità. Mentre il 60% decide di farlo solo se si tratta di un lavoro difficile che necessita di competenze adeguate. Fa da solo in ogni caso il 7% del campione, mentre il 16% preferisce risparmiare pur avendo la consapevolezza che la qualità sarà inferiore. Tuttavia nelle fasce di reddito più basse prevalgono nettamente quanti sono “costretti” a optare per soluzioni alternative all’artigiano, mentre nelle fasce più alte di reddito la maggioranza si dichiara disponibile a rivolgersi a un artigiano. Il 40% degli italiani si arrangia da solo se deve fare dei lavori in casa. Ad agevolare il fai da te è la diffusione di punti vendita della grande distribuzione dedicati a questa attività, dove ci si rivolge non solo per acquistare utensili e materiali ma anche per ricevere consigli e imparare tecniche, come fa il 59% di chi preferisce il fai da te.

Per i lavori di casa si rivolge a un artigiano il 34% del campione, mentre il 26% fa riferimento a un operaio tutto fare, rivela la ricerca. Il reddito è stato determinante nell’orientare il comportamento d’acquisto nell’ultimo anno. Il 32% si è affidato a un artigiano per acquistare prodotti o eseguire lavori, mentre l’11 per cento ha richiesto un preventivo optando poi per soluzioni più economiche. Il 46% ha invece cercato direttamente altre soluzioni senza interpellare alcun artigiano. La discriminante è in base al reddito: le fasce economiche più alte si affidano a un artigiano mentre man mano che si riducono le possibilità di spesa prendono piede soluzioni alternative. Il passaparola e la rete informale di relazioni (amici o chi ha già fatto lavori) rappresentano il principale “media”nella ricerca di un artigiano. Così è per l’83% degli intervistati. Il 10% si rivolge ai negozi specializzati mentre solo il 7% cercherebbe riferimenti e recensioni sulla rete web. Una percentuale che raddoppia tuttavia quando si parla di consumatori giovani, mentre tra gli anziani sale all’88% la quota di chi si affida esclusivamente al passaparola. (www.dire.it)

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