Papa a Bologna: mons. Zuppi, “saranno toccate alcune delle ferite più o meno recenti della città”

(da Bologna) “È con gioia che accogliamo Papa Francesco tra noi. Del resto il sentimento della gioia rappresenta il suo carattere, il suo stile. E questo coincide anche con un sentimento di grande attesa della città e della regione per la sua visita”. Così l’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, nella conferenza stampa di presentazione della visita del Pontefice in città, il prossimo 1° ottobre. “Si tratta di incontro molto atteso – spiega l’arcivescovo – che porta con sé anche tutta la Sapienza che sta caratterizzando il Pontificato di Francesco. Un uomo alla continua ricerca del dialogo e dell’ascolto. Credo che il Pontefice stesso sia in attesa di questo. Non è mai stato a Bologna, pur avendo sentito parlare della sua grande tradizione”. Quello che dirà nei tanti incontri programmati, “aiuterà a renderci più consapevoli della storia e dell’eredità che, come città, abbiamo”. Il Pontefice incontrerà immigrati, poveri, indigenti, il mondo del lavoro, dell’università, il clero, la cittadinanza. Celebrerà la Messa allo stadio Dall’Ara alle 17, momento conclusivo della visita, ma anche del X Congresso eucaristico diocesano. Secondo l’arcivescovo bolognese, “non ci sarà un momento, nel corso della giornata, più importante dell’altro”, ma “saranno toccate alcune delle ferite più o meno recenti della città”. Comincerà da quelli più “lontani”, “perché da loro si capisce il valore di tutto quanto il resto. Chi bussa alla porta ci insegna il valore della casa”; l’incontro con alcuni rappresentanti delle vittime della strage del 2 agosto, della Uno Bianca, di Marzabotto, di Ustica “ci farà essere vicini alla storia più dolorosa della città”. Il pranzo con i poveri, “ci farà capire che la mensa eucaristica è anche una mensa che, come insegna il card. Lercaro, ci aiuta a condividere il pane terreno”.

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