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Papa Francesco: ai nuovi vescovi, “il vescovo non è il padre padrone autosufficiente e nemmeno l’impaurito pastore solitario”

foto SIR/Marco Calvarese

“Il vescovo non è il ‘padre padrone’ autosufficiente e nemmeno l’impaurito e isolato ‘pastore solitario’. Il discernimento del vescovo è sempre un’azione comunitaria, che non prescinde dalla ricchezza del parere dei suoi presbiteri e diaconi, del Popolo di Dio e di tutti coloro che possono offrirgli un contributo utile, anche attraverso gli apporti concreti e non meramente formali”. È una delle caratteristiche che dovrebbero contraddistinguere l’azione e lo stile del vescovo. È Papa Francesco ad indicarla ai vescovi che hanno cominciato il loro ministero nel corso dell’ultimo anno, incontrandoli in udienza nella sala Clementina del Palazzo apostolico. Il vescovo – dice – è colui che “non ha paura di condividere, e anche talvolta modificare, il proprio discernimento con gli altri”, con i confratelli nell’episcopato, con i propri sacerdoti, con i fedeli laici”. “Vi invito pertanto a coltivare un atteggiamento di ascolto, crescendo nella libertà di rinunciare al proprio punto di vista (quando si mostra parziale e insufficiente), per assumere quello di Dio”.

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