Ius soli: mons. Tomasi (Santa Sede), “non è saggio strumentalizzare immigrati a fini politici immediati”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Strumentalizzare gli immigrati per fini politici immediati non mi pare saggio. Dobbiamo proteggere tutti i cittadini italiani e chi chiede asilo politico perché hanno motivazioni serie. L’obbligo internazionale di accettare persone che chiedono asilo è ben definito. Quindi per quelli che hanno solo interessi ed esigenze economiche c’è una procedura diversa e la legge deve essere rispettata”. Così mons. Silvano Maria Tomasi, nunzio apostolico e membro del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha risposto ai giornalisti sulla questione del rinvio della discussione sullo ‘ius soli’ a margine della presentazione oggi, nella sede di Radio Vaticana a Roma, del Rapporto Unctad sul commercio e lo sviluppo. “È una questione di politica interna italiana – ha precisato -. Il fatto è che la presenza degli immigrati in un Paese deve portare alla loro integrazione. Parliamo molto spesso di numeri da accettare, di come trovare una risposta all’arrivo immediato, ma non parliamo a sufficienza e in maniera esaustiva dell’altra faccia della medaglia che è l’integrazione. Perché se c’è un programma di integrazione ragionevole accettato dalla popolazione, il primo incontro con gli immigrati non diventa conflittivo ma un incontro che può portare ad una società di convivenza pacifica e costruttiva. La presenza degli immigrati può essere un’aggiunta anche per l’aspetto economico”. Mons. Tomasi ha portato l’esempio degli Usa, dove “dopo 5 anni si può diventare cittadini e quelli che nascono nel Paese diventano automaticamente cittadini”. “In Italia c’è un’altra legislazione e un’altra tradizione – ha detto -. Bisogna vedere, nell’interesse stesso dell’Italia e della popolazione italiana, qual è la strada migliore per incorporare gli immigrati che hanno deciso di rimanere qui ed investire il loro futuro con il resto della popolazione italiana, per fare in modo che partecipino alla vita sociale in maniera piena”.

 

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