Si concluderà lunedì 18 settembre il Convegno ecclesiale della diocesi di Roma, intitolato “Non lasciamoli soli!” incentrato sulla relazione tra genitori e figli adolescenti e la difficile sfida dell’educare. Lo scorso 19 giugno Papa Francesco, nella basilica di San Giovanni in Laterano, apriva l’assise annuale con sacerdoti, religiosi, religiose e laici impegnati nel servizio pastorale alla città e alla Chiesa di Roma. E proprio la basilica lateranense tornerà a ospitare lunedì la giornata conclusiva, strutturata in due momenti. Il primo al mattino, a partire dalle 9.30, rivolto ai sacerdoti; l’altro alle 19, con gli operatori pastorali delle parrocchie e delle varie realtà ecclesiali. In entrambe le occasioni l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis presenterà gli orientamenti pastorali per il nuovo anno. Ad annunciarlo è lo stesso arcivescovo in una lettera indirizzata nei giorni scorsi ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi. “Dopo un’estate sicuramente molto intensa e dopo la forte esperienza spirituale del pellegrinaggio diocesano a Lourdes – scrive il vicario -, riprendiamo il cammino pastorale al servizio della nostra Chiesa che vive in Roma. Lo faremo insieme, concludendo i lavori del Convegno diocesano, che abbiamo iniziato con le parole del nostro vescovo Papa Francesco lo scorso 19 giugno nella cattedrale. Proprio a partire da quanto ci ha detto il Papa, rendendo grazie per il cammino svolto negli anni scorsi, possiamo confrontarci sull’esigenza forte della conversione pastorale al servizio del popolo che ci è affidato ed in modo particolare delle famiglie che si impegnano con energia e con forza per educare alla fede e trasmettere il tesoro prezioso della Parola del Vangelo”. Dopo la recita dell’Ora media, l’arcivescovo De Donatis offrirà alcune indicazioni a partire dagli stimoli offerti nel lavoro delle prefetture del 20 giugno e dalla riflessione condivisa con il Consiglio episcopale. “Avremo modo anche di dialogare – conclude -, attraverso uno spazio di dibattito, sull’urgenza di una svolta missionaria nella nostra ‘azione’ ecclesiale”.