Cortile di Francesco: Damilano (L’Espresso), “il web non è un luogo dove si discute tra diversi, ma tra tifoserie”

(dall’inviata ad Assisi) “Il web non è un luogo dove si discute tra diversi, ma tra tifoserie”. Lo ha detto Marco Damilano, vicedirettore de L’Espresso, intervenendo al “Cortile di Francesco”, nella sezione dedicata al futuro del giornalismo. “Anche quando c’è consenso, è viziato dal fatto che non c’è dissenso”, ha proseguito il giornalista: “E questo incide sulla qualità dell’informazione”. “Noi giornalisti oggi stiamo vivendo un cambiamento epocale, e non a caso si parla di rivoluzione digitale”, ha osservato Damilano, secondo il quale “siamo all’inizio di questa rivoluzione, che ha cambiato il modo di fare questo mestiere e ha scardinato due categorie fondamentali non solo del giornalismo, ma della nostra vita: lo spazio e il tempo”, oltre che i tempi di fruizione e i generi giornalistici. “Il giornalismo è un lavoro artigianale, che ha il compito di incollare i frammenti della realtà”, la tesi di Damilano: “Il web è senza mediazione, e questo mette in crisi anche il ruolo del giornalista come mediatore”. Per evitare questo “appiattimento sul presente”, il vicedirettore de L’Espresso ha suggerito tre parole: “memoria”, per tener conto del fatto che “ogni evento ha la sua storia”; “profondità”, per evitare una “scrittura sciatta” partendo dalla consapevolezza che “la scrittura è un ordine esistenziale, per combattere la superficialità”; “soggettività”, che “non è cedimento al narcisismo, ma l’esatto contrario: è onestà di un punto di vista, restituzione di un avvenimento, misura di autenticità”.

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