Informazione: Guzzo (sociologo), no a manipolazioni, emotività, linguaggio ambiguo

La “creazione del caso” e il “costante ricorso all’emotività”, l’abuso dei sondaggi, l’utilizzo “di una terminologia volutamente ambigua” sono “tre caratteristiche tipiche della manipolazione nell’informazione”. Lo ha detto Giuliano Guzzo, sociologo e scrittore, intervenuto alla tavola rotonda “La manipolazione dell’informazione” che si è svolta nell’ambito del 34° Seminario estivo per giovani “Vittoria Quarenghi” del Movimento per la Vita italiano conclusosi il 5 agosto ad Acquafredda di Maratea (Potenza). Un incontro per far conoscere ai giovani le insidie nascoste nel mondo dell’informazione e per offrire loro gli strumenti per meglio orientarsi tra i contenuti diffusi sul web, argomento che interessa molto da vicino chi svolge la professione giornalistica. Concorda con Guzzo Mario Restaino, direttore Ansa Basilicata: “La professione giornalistica spesso non svolge adeguatamente i suoi compiti e i giornalisti sono forse tra le categorie professionali che più stanno pagando il prezzo del discredito”. Per Andrea Tosini, giornalista del settimanale “La Voce di Ferrara-Comacchio”, è importante che tutti, soprattutto i più giovani, “siano messi in grado di controllare la veridicità della notizia, la credibilità dell’autore e l’autorevolezza della testata”.

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