Gioco d’azzardo: D’Urso (Consulta antiusura), “la bozza presentata a Conferenza unificata va radicalmente modificata. Riprenda il dialogo”

“Un duro e non casuale colpo nei confronti dei cittadini, che si commenta da solo è stato tentato di mettere a segno da uno Stato che avrebbe l’obiettivo di tutelare la salute e il benessere socio-economico della collettività. Non sono state considerate affatto le esigenze di tutela delle popolazioni e dei territori dall’inflazione di sale e punti di induzione al gioco con denaro, per denaro e a scopo di lucro”. Lo dichiara il presidente della Consulta nazionale antiusura, mons. Alberto D’Urso, in merito all’ultima bozza del riordino del settore dell’azzardo, presentata alla Conferenza unificata Stato-Regioni. Per la Consulta nazionale antiusura, le 29 Fondazioni antiusura italiane e il Cartello “Insieme contro l’azzardo” la bozza va “ancora radicalmente riformulata. Nei mesi scorsi è stata messa a punto una piattaforma di lavoro per una decisa riduzione sia dell’offerta sia del consumo, riassunta in 7 punti in un documento, che è stato consegnato e illustrato personalmente al sottosegretario Pier Paolo Baretta nell’incontro del 21 giugno scorso”. Nell’occasione erano state poste le premesse per un metodo con il quale ricavare un’agenda per continuare il dialogo in corso.
La Consulta chiede, tra l’altro, di “adottare misure generali per le slot machine, di impedire che la combinazione di alcolismo, tabagismo affiancati ad ambienti progettati in modo eccessivamente accattivante, attivino forme di compulsività del giocatore; di affidare al Servizio sanitario nazionale la verifica dell’impatto per la salute e per la spinta alla dipendenza da gioco d’azzardo”. Inoltre, ricorda che “sul tema della dislocazione dei punti di accesso all’offerta di gioco d’azzardo, nonché in tema di orari, la Delegazione ha fatto presente che non si potrà procedere a centralizzare una disciplina unica in quanto si tratta di Diritti incomprimibili affidati dalla Costituzione alle cure appunto degli enti locali”. “Il mio auspicio conclude mons. D’Urso – è che il Governo insieme ai rappresentati dei Comuni e delle Regioni riprenda la via del dialogo: il 7 settembre quella bozza non può essere licenziata. Deve essere radicalmente modificata. Non si vede alcun elemento rivolto a inquadrare tutto il settore dell’azzardo nell’ambito della salute pubblica (aspetto socio-sanitario), dell’indebitamento, sovraindebitamento e dell’usura di cui tantissime volte è causa”.

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