Venezuela: Noury (Amnesty), “zittito ogni dissenso. No all’embargo per salvaguardare i diritti del popolo”

“I diritti economici e sociali della popolazione devono essere salvaguardati. Perché se già la popolazione è alla fame con l’embargo la situazione non può che peggiorare”. Lo afferma oggi, in una intervista al Sir, Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty international, che dopo l’arresto dei due leader dell’opposizione Leopoldo Lopez e Antonio Ledezma ha definito la situazione in Venezuela ad “un punto di rottura”. La posizione di Amnesty è quella di Papa Francesco: “Per un bene e un fine comune e superiore bisogna mettersi intorno a un tavolo e parlare. In questo caso il bene e il fine comune non sono soltanto il futuro della nazione, ma la fame e la negazione del diritto alla salute che coinvolgono milioni di persone”. “L’arresto di Lopez e Ledezma è la dimostrazione che l’intento di Maduro è zittire ogni forma di dissenso”, afferma Noury. Amnesty ha una sezione venezuelana “aperta e agibile, che sta monitorando la situazione” e conferma “le vittime e le violazioni, anche perché molte manifestazioni degenerano in atti di violenza. Ci sono stati però anche episodi di criminalità da parte dei manifestanti. Il punto è che il governo, responsabile dell’uso legittimo della forza, la sta usando in maniera eccessiva e compie arresti arbitrari”. Noury  mette in evidenza anche “l’incongruenza della posizione italiana: parole dure e ferme contro l’amministrazione Maduro, quando in passato si è armata la polizia di Maduro con 10.000 pistole. È quanto risulta da indagini fatte dalla Rete italiana per il disarmo e da documenti ufficiali”. Per il futuro Amnesty continuerà “imparzialmente ad osservare ciò che accade e a denunciare le violazioni dei diritti umani, di cui riteniamo il governo principale responsabile anche se non l’unico”, a “chiedere il rilascio di tutte le persone arrestate senza un fondato motivo, verificare cosa accade a Lopez e Ledezma”. A proposito del rischio embargo Amnesty international chiede, “con grande preoccupazione, che sanzioni ventilate di questo tipo – quelle già adottate riguardano i beni personali e il patrimonio di Maduro per cui esulano da questo discorso – non siano come quelle adottate nei confronti di Cuba”.

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