Papa in Colombia: padre De Roux (gesuita), “Francesco farà il primo passo verso la riconciliazione”

Francisco De Roux

“La visita del Papa ci dà tanta speranza, tanto ottimismo perché la Colombia possa vivere nella pace, pur tra tante complessità. Al tempo stesso, la sfida che sta di fronte al nostro popolo, quella della vera riconciliazione, non può risolverla il Papa, ma solo noi colombiani”. La riflessione è di padre Francisco De Roux, gesuita, molto conosciuto in Colombia, una delle persone che da più tempo e con più competenza si occupa di pace e dialogo, attualmente direttore del centro “Fe y Cultura”, già generale del gesuiti nel Paese. “Inizialmente – spiega al Sir padre De Roux – la visita del Papa aveva provocato qualche prevenzione e malumore in qualche settore della vita politica e sociale, poiché si pensava che Francesco venisse in Colombia per prendere posizione a favore di un partito politico e, in particolare, per l’attuale presidente Santos. Tuttavia, man mano che passano i giorni vedo che i dubbi si dissolvono ed aumentano entusiasmo e fiducia. Insieme, vedo crescere nel Paese anche il desiderio di riconciliazione. Spero proprio che, in un Paese molto cattolico come la Colombia, il Papa ci dia una grande spinta”.
Lavorare per la riconciliazione è, da decenni, la missione di padre De Roux, che spiega: “Le ferite nella società sono molto profonde, dopo decenni di guerra. Il problema non è più quello delle Farc… Si tratta di una cosa superata: c’è stato un accordo, le armi sono state consegnate. Le Farc non torneranno a sparare. So quello che dico, li conosco da trentacinque anni. Per loro questa è una scelta definitiva. Il vero problema della pace in Colombia oggi è un altro: il trauma profondo esistente nella società, il bisogno di un’autentica riconciliazione. E questo problema non può risolverlo il Papa. Si tratta di una rottura molto profonda tra noi colombiani, frutto di una crisi spirituale e umana, molto seria. Per superarla ci vorrà tempo. Però è molto importante che il Papa faccia il primo passo, come dice il felice slogan della visita. Spero che il Papa ci porti questo desiderio di riconciliazione. L’accordo di pace si fa attorno ad un tavolo, la riconciliazione dei cuori no”.

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