Guatemala: vescovi criticano il presidente Morales, “lotta contro la corruzione non rinviabile”

La Conferenza episcopale del Guatemala (Ceg) prende posizione in merito all’annunciata decisione del presidente Jimmy Morales di voler espellere, in quanto persona non gradita, l’alto funzionario Onu Iván Velásquez, coordinatore della Commissione Cicig (Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala). I vescovi esprimono “il proprio dispiacere per l’intempestiva e assolutamente ingiustificata espulsione del commissario Velásquez”, la preoccupazione “per l’instabilità politica che lo stesso presidente Morales ha generato con la sua decisione”, la convinzione che “la lotta contro la corruzione e contro l’impunità costituisce una necessità non rinviabile e un compito urgente per il Guatemala. Delegittimare la Cicig equivale a favorire, in nome di un supposto primato della sovranità, che l’impunità e i corrotti finiscano con l’essere beneficiati”. Infine, la Conferenza episcopale chiede che vanga rispettata l’indipendenza della Corte Costituzionale. Pertanto, la Chiesa guatemalteca chiede al presidente “di assumersi la responsabilità e le conseguenze dei suoi atti” e ai deputati del Congresso di “non lasciarsi sviare da interessi di parte e di prendere la decisione che compete loro attenendosi alla ricerca del bene della nazione”. Infine la nota – che è firmata da mons. Gonzalo de Villa, vescovo di Sololá-Chimaltenango e presidente della Ceg – chiede al popolo del Guatemala di “esprimere in modo civile e pacifico la propria opinione riguardo a quanto sta accadendo”.

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