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Danimarca: mons. Kozon (Copenaghen), “obblighi superflui” nella proposta di legge sulle comunità religiose diverse dalla Chiesa luterana

Interviene ancora il vescovo di Copenaghen Czeslav Kozon riguardo la proposta di legge sulle comunità religiose diverse dalla Chiesa luterana, in discussione da alcuni mesi. In una lettera al ministero per gli Affari ecclesiali pubblicata oggi sul sito della diocesi, mons. Kozon si dice “grato per la possibilità di intervenire ancora nella consultazione” ma ribadisce il proprio “dispiacere” per il fatto che il disegno di legge sembra finalizzato a “un maggiore controllo delle comunità di fede” e introduce “obblighi superflui”. Il vescovo elenca alcuni elementi poco chiari o “gravosi”, come il fatto che la legge preveda che i matrimoni religiosi siano celebrati in lingua danese da un sacerdote legalmente riconosciuto e autorizzato: “L’universalità della Chiesa cattolica” fa sì che “ci siano in Danimarca membri provenienti da tutto il mondo”, e matrimoni che avvengono in altre lingue o con un sacerdote, amico o parente, proveniente dall’estero: la legge lasci in questi casi la possibilità di “ottenere un’autorizzazione ad hoc per celebrare un matrimonio in Danimarca” legalmente valido. Circa le regole finanziarie, il vescovo sottolinea che, senza nulla togliere alla trasparenza, “requisiti più rigorosi nella rendicontazione significano grandi spese che le comunità devono sostenere per i professionisti contabili e revisori dei conti”. O ancora che “la legge non dovrebbe impedire donazioni anonime” dall’estero a “comunità che non hanno mai creato problemi per la società danese”. O che se un responsabile in una comunità religiosa “è colpevole di frode, senza che gli altri membri siano a conoscenza” non è giusto che “il riconoscimento possa essere revocato dal ministro per gli affari ecclesiali”.

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